lunedì 30 aprile 2012

FAMIGLIA:IL NUOVO ARTICOLO DI TERRY PEGOIANI


FAMIGLIA

La famiglia, il nucleo centrale di formazione della società, il porto sicuro, la vecchia casa del mulino bianco , la tavola imbandita e l’unione.
I pubblicitari hanno giocato molto, sull’importanza che riveste la famiglia nell’immaginario collettivo, la prova ne è che in quasi tutte le campagne promozionali di un prodotto compare come motivo ricorrente l’unione famigliare felice.
E’ indiscusso il ruolo che riveste all’interno del macrocosmo societario, infatti rappresenta la prima realtà con cui il bambino entra in contatto ed instaura le prime relazioni.
La famiglia come scuola di vita, i primi fondamentali insegnamenti arrivano proprio da questo nucleo, ancor prima che dall’istituzione scolastica, che già risente dell’impronta che viene data alla personalità e all’agire degli alunni.
Il bambino apprende le prime regole comportamentali proprio dai genitori, ed è quindi indiscusso il ruolo fondamentale che essi rivestono.
Educazione alla vita ed educazione all’affettività, queste sono le prime “materie” che il bambino si trova ad apprendere, spesso però non trova nei genitori gli interlocutori più adatti e preparati.
Un figlio è una scelta di vita , che deve essere adeguatamente ponderata e soprattutto voluta, con impegno e responsabilità da entrambe le parti.
Non commettete l’errore di mettere al mondo un figlio per egoismo, per ripicca, per legare l’altro o ancor peggio per salvare un’unione colmando un vuoto nella coppia.
Procreare è un desiderio presente in ognuno di noi , che però deve essere accompagnato da una valutazione seria e ponderata, che ci porterà ad assumerci la responsabilità di un altro essere umano.
Spesso però, anche quando la procreazione è frutto di un’iniziale scelta condivisa, poi il rapporto di coppia evolve per varie circostanze (allora impreviste) in maniera negativa, dove l’epilogo più diffuso è la separazione.
Prima di arrivare a questa agoniata decisione, la coppia affronta una fase di “crisi interna”, fatta di liti, lotte, urla e a volte gesti violenti, di cui immancabilmente il figlio ne è spettatore e vittima.
Vittima dell’immaturità genitoriale, e spesso vittima dell’egoismo individuale, che porta ad usare la creatura come merce di scambio, nel baratto della separazione.
Nella mia trentennale esperienza d’insengnante, ho assistito più volte ad alunni frustrati, arrabbiati, depressi, malinconici, che vivevano la guerra tra genitori come una loro colpa.
Smettiamola di coinvolgere le creature indifese, nelle nostre guerre di potere.
Che i genitori facciano gli adulti seri e responsabili, e i bambini possano essere innocenti e spensierati, come loro diritto.
La priorità assoluta che una coppia deve considerare quando si separa, è la serenità del figlio, permette al coniuge di instaurare un rapporto felice e disteso con il bambino, non negate a vostro figlio la presenza dell’altro genitore.
Anche quando la famiglia è unità, desidero rilevare come sia molto importante, fare in modo che il bambino si ritagli degli spazi personali da solo con la mamma e altri solo con il padre, questo al fine di consentirgli di sviluppare dei sani rapporti interpersonali con ognuno dei due genitori.
Si creeranno così, delle sinergie uniche e particolari con la figura maschile e femminile, in modo che in futuro vostro figlio possa avere un rapporto equilibrato e disinvolto con entrambi i sessi.
La famiglia di origine, rappresenta anche il primo modello affettivo di riferimento, come voi amerete i vostri figli, così loro ameranno da grandi.
E’ molto importante ritagliare dei momenti di affettività con i nostri figli, dare loro il giusto calore affinchè si sentano amati e protetti, ma soprattutto sicuri di sé e meritevoli d’amore.
Un bambino non amato,sarà un adulto incompleto, che dovrà presto sviluppare una forte autonomia affettiva, per colmare il vuoto subito da piccolo.
Educare i vostri figli all’amore, significa allenarli alla palestra della vita, bilanciando il piacere del ricevere, con la fatica e il sacrificio del dare; dove lo scambio di sentimenti sia sempre sinonimo di apertura e gioia e mai sofferenza.
Possiamo poi estendere il concetto di famiglia, facendo riferimento all’etimologia della parola, dove nella sua accezione più ampia fa riferimento alle persone appartenenti ad un gruppo.
                L’uomo è un animale di branco e per natura , ha bisogno del contatto con il gruppo, sin da piccoli, a scuola si creano i piccoli gruppetti con gli amichetti del cuore, che poi da adolescenti prendono il nome di “banda”, per identificarne la versione più “grande”.
                Anche ora che siamo adulti, andiamo alla ricerca di un gruppo al quale aggregarci, ci iscriviamo a corsi di ballo, di pittura, di gioco…
                Ma ciò che accomuna tutti queste “famiglie sociali”, sono le affinità: cioè quelle caratteristiche caratteriali e comportamentali che troviamo essere affini alle nostre e ci fanno sentire a nostro agio.
                In questo modo s’instaurano poi delle relazioni d’intesa e complicità molto forti, che possono sfociare in sani e duraturi rapporti d’amicizia, in cui lo scambio di sentimenti, idee ed esperienze è reciproco ed appagante.
                Un famoso detto recita quanto segue: “ama i tuoi cari, ma stai con i tuoi pari”, questo significa che spesso pur provando profondo rispetto per i nostri famigliari, sentiamo la naturale esigenza di confrontarci con persone del nostro stesso livello mentale e spirituale.
                Ecco che allora accanto al primordiale nucleo famiglia , si creano altre unità di affetti ed intenti affini alla stessa , ma basati su dinamiche diverse; entrambi comunque retti dal naturale desiderio di aggregazione ed appartenenza.
                Vivi amando, rispettando ed onorando l’altro, semina pace ed amore nel giardino della tua vita, coltiva sogni di felicità e progresso , sii assetato di sapere e fa del mondo la tua famiglia,fratello sole e sorella luna ti faranno luce nel tuo cammino, madre terra ti darà le risorse per vivere e il padre celeste ti proteggerà con la sua mano divina.
                Dove c’è unione c’è famiglia, affincheè nessuno si senta mai solo.