FAMIGLIA
La famiglia, il nucleo centrale
di formazione della società, il porto sicuro, la vecchia casa del mulino bianco
, la tavola imbandita e l’unione.
I pubblicitari
hanno giocato molto, sull’importanza che riveste la famiglia nell’immaginario
collettivo, la prova ne è che in quasi tutte le campagne promozionali di un
prodotto compare come motivo ricorrente l’unione famigliare felice.
E’ indiscusso
il ruolo che riveste all’interno del macrocosmo societario, infatti rappresenta
la prima realtà con cui il bambino entra in contatto ed instaura le prime
relazioni.
La famiglia
come scuola di vita, i primi fondamentali insegnamenti arrivano proprio da
questo nucleo, ancor prima che dall’istituzione scolastica, che già risente
dell’impronta che viene data alla personalità e all’agire degli alunni.
Il bambino
apprende le prime regole comportamentali proprio dai genitori, ed è quindi
indiscusso il ruolo fondamentale che essi rivestono.
Educazione
alla vita ed educazione all’affettività, queste sono le prime “materie” che il
bambino si trova ad apprendere, spesso però non trova nei genitori gli
interlocutori più adatti e preparati.
Un figlio è
una scelta di vita , che deve essere adeguatamente ponderata e soprattutto
voluta, con impegno e responsabilità da entrambe le parti.
Non commettete
l’errore di mettere al mondo un figlio per egoismo, per ripicca, per legare
l’altro o ancor peggio per salvare un’unione colmando un vuoto nella coppia.
Procreare è un
desiderio presente in ognuno di noi , che però deve essere accompagnato da una
valutazione seria e ponderata, che ci porterà ad assumerci la responsabilità di
un altro essere umano.
Spesso però,
anche quando la procreazione è frutto di un’iniziale scelta condivisa, poi il
rapporto di coppia evolve per varie circostanze (allora impreviste) in maniera
negativa, dove l’epilogo più diffuso è la separazione.
Prima di
arrivare a questa agoniata decisione, la coppia affronta una fase di “crisi
interna”, fatta di liti, lotte, urla e a volte gesti violenti, di cui
immancabilmente il figlio ne è spettatore e vittima.
Vittima
dell’immaturità genitoriale, e spesso vittima dell’egoismo individuale, che
porta ad usare la creatura come merce di scambio, nel baratto della
separazione.
Nella mia
trentennale esperienza d’insengnante, ho assistito più volte ad alunni
frustrati, arrabbiati, depressi, malinconici, che vivevano la guerra tra
genitori come una loro colpa.
Smettiamola di
coinvolgere le creature indifese, nelle nostre guerre di potere.
Che i genitori
facciano gli adulti seri e responsabili, e i bambini possano essere innocenti e
spensierati, come loro diritto.
La priorità
assoluta che una coppia deve considerare quando si separa, è la serenità del
figlio, permette al coniuge di instaurare un rapporto felice e disteso con il
bambino, non negate a vostro figlio la presenza dell’altro genitore.
Anche quando
la famiglia è unità, desidero rilevare come sia molto importante, fare in modo
che il bambino si ritagli degli spazi personali da solo con la mamma e altri
solo con il padre, questo al fine di consentirgli di sviluppare dei sani
rapporti interpersonali con ognuno dei due genitori.
Si creeranno
così, delle sinergie uniche e particolari con la figura maschile e femminile,
in modo che in futuro vostro figlio possa avere un rapporto equilibrato e
disinvolto con entrambi i sessi.
La famiglia di
origine, rappresenta anche il primo modello affettivo di riferimento, come voi
amerete i vostri figli, così loro ameranno da grandi.
E’ molto
importante ritagliare dei momenti di affettività con i nostri figli, dare loro
il giusto calore affinchè si sentano amati e protetti, ma soprattutto sicuri di
sé e meritevoli d’amore.
Un bambino non
amato,sarà un adulto incompleto, che dovrà presto sviluppare una forte
autonomia affettiva, per colmare il vuoto subito da piccolo.
Educare i
vostri figli all’amore, significa allenarli alla palestra della vita,
bilanciando il piacere del ricevere, con la fatica e il sacrificio del dare;
dove lo scambio di sentimenti sia sempre sinonimo di apertura e gioia e mai
sofferenza.
Possiamo poi
estendere il concetto di famiglia, facendo riferimento all’etimologia della
parola, dove nella sua accezione più ampia fa riferimento alle persone
appartenenti ad un gruppo.
L’uomo
è un animale di branco e per natura , ha bisogno del contatto con il gruppo,
sin da piccoli, a scuola si creano i piccoli gruppetti con gli amichetti del
cuore, che poi da adolescenti prendono il nome di “banda”, per identificarne la
versione più “grande”.
Anche
ora che siamo adulti, andiamo alla ricerca di un gruppo al quale aggregarci, ci
iscriviamo a corsi di ballo, di pittura, di gioco…
Ma
ciò che accomuna tutti queste “famiglie sociali”, sono le affinità: cioè quelle
caratteristiche caratteriali e comportamentali che troviamo essere affini alle
nostre e ci fanno sentire a nostro agio.
In
questo modo s’instaurano poi delle relazioni d’intesa e complicità molto forti,
che possono sfociare in sani e duraturi rapporti d’amicizia, in cui lo scambio
di sentimenti, idee ed esperienze è reciproco ed appagante.
Un
famoso detto recita quanto segue: “ama i tuoi cari, ma stai con i tuoi pari”,
questo significa che spesso pur provando profondo rispetto per i nostri
famigliari, sentiamo la naturale esigenza di confrontarci con persone del
nostro stesso livello mentale e spirituale.
Ecco
che allora accanto al primordiale nucleo famiglia , si creano altre unità di
affetti ed intenti affini alla stessa , ma basati su dinamiche diverse;
entrambi comunque retti dal naturale desiderio di aggregazione ed appartenenza.
Vivi
amando, rispettando ed onorando l’altro, semina pace ed amore nel giardino
della tua vita, coltiva sogni di felicità e progresso , sii assetato di sapere
e fa del mondo la tua famiglia,fratello sole e sorella luna ti faranno luce nel
tuo cammino, madre terra ti darà le risorse per vivere e il padre celeste ti
proteggerà con la sua mano divina.
Dove
c’è unione c’è famiglia, affincheè nessuno si senta mai solo.