domenica 6 maggio 2012

GRATITUDINE: IL MIO NUOVO ARTICOLO DELLA SETTIMANA


GRATITUDINE

Una delle prime parole che ci hanno insegnato a pronuciare da piccoli è stata sicuramente: “GRAZIE”.
Per una corretta forma di rispetto, siamo stati educati a ringraziare una persona che si comportava in maniera cortese nei nostri riguardi.
Però, quanta fatica ci costava, tutte le volte ricordarci di dire quella agoniata parolina, alla quale, forse, non attribuivamo neanche il significato che realmente contiene.
Da grandi poi, fuori dalla sorveglianza dei genitori, ci siamo finalmente sentiti liberi, di pronunciare o meno la parola “grazie”, arrivando quasi al punto di dimenticarcene completamente.
Spesso ci chiediamo perché, l’Universo (inteso come Dio, o un’ entità superiore), non esaudisce le nostre richieste, eppure ci diciamo che siamo delle persone meritevoli, giuste e corrette, e dovremmo essere per questo ricompensati.
A fronte delle nostre pressanti richieste, sul lavoro, la salute, i soldi, la famiglia  ect ect, quante volte ci siamo umilmente e sinceramente fermati a ringraziare per quello che già avevamo?
Quasi mai, cari amici!
Pensate, quando voi fate un’azione nei confronti di un altro, subito vi aspettate la sua riconoscenza, e quando questa non arriva, andate subito su tutte le furie, perché non vi sentite gratificati per l’impegno prestato.
Non avete mai pensato che anche l’Universo, ha bisogno di riconoscenza?E che forse la merita più di noi?
Noi saremo per sempre debitori di un dono immenso, che è la vita, questo regalo meraviglioso, che troppo spesso diamo per scontato.
Infondo cosa abbiamo fatto per meritarcelo?
Proprio niente, cari amici!
L’Universo ci ha dato la possibilità di far parte del mondo, ha lasciato poi a noi il libero arbitrio su cosa farne della nostra vita.
Il gesto più bello ed emozionante che potete fare ogni giorno, comincia dal risveglio del mattino, quando aprendo gli occhi, ci accorgiamo dell’enorme potenziale che risiede in noi: possiamo vedere, camminare, parlare, ascoltare: possiamo vivere!
Purtroppo però, ci accorgiamo di questo solo quando, incontriamo occasionalmente per strada delle persone sulla sedia a rotelle, che si sforzano di continuare a vivere, e allora anche lì proviamo compassione per il loro stato, ma difficilmente ci accorgiamo della nostra fortuna.
Nel mio percorso di volontaria ospedaliera, ho conosciuto persone, sulla sedia a rotelle, che dopo un lungo percorso di accettazione della sofferenza, ringraziavano l’Universo, perché nonostante la loro menomazione, potevano ancora vedere, parlare, ed emozionarsi per la vita.
            Quella amici è gratitudine!
Pensate , invece a quanto siamo miseri noi, che pur stando bene, ci lamentiamo sempre per avere di più!
Affinchè l’Universo, possa ascoltare, le nostre richieste, dobbiamo prima provare un immenso, sincero e profondo senso di gratitudine per qualunque cosa abbiamo già nella nostra vita.
Sapete, qual’è la domanda che dobbiamo porci, per accorgerci di quanto siamo già fortunati con quello che abbiamo?
“Come sarebbe la mia vita senza…”
Quando desiderate un’auto nuova , ad esempio, invece di sminuire quella che già avete e trattarla come un ferro vecchio, provate a chidervi come sarebbe la vostra vita se non aveste neanche quell’auto?
Sicuramente avreste delle difficoltà a spostarvi, e quando piove sareste costretti a camminare a piedi sotto l’acqua.
Che notevole scomodità!
In questo modo, riuscirete a provare gratitudine verso la vostra auto,la rispetterete di più, cercecherete in tutti i modi di dedicarle la giusta manutenzione, e attirete a voi, nel tempo l’auto nuova che desideravate.
Tutto questo perché, prima di chiedere, avete rispettato e onorato quello che già avevate.
Questo processo, può essere agevolmente esteso a tutte le cose che possedete, dal lavoro, agli oggetti, al denaro…
Più difficile, rivolgere gratitudine nei confronti delle persone.
Anche nei confronti di queste, il nostro grazie arriva spesso troppo tardi, quando queste non ci hanno lasciato per sempre, o non fanno più parte della nostra vita.
Quante volte, difronte alla perdita di una persona cara, ci siamo prostrati davanti al suo capezzale, per ringraziarla di quanto aveva fatto pre noi, e ci siamo pure arrabbiati perché se ne è andata senza avvisarci, noi che anche senza averglielo mai detto, avevano ancora bisogno della sua presenza.
Troppo spesso, diamo per scontate le persone e i loro gesti ed attenzioni nei nostri confronti.
E’ scontato che ci consolino nei nostri momenti di debolezza, che ci ascoltino quando ce l’abbiamo con il mondo, che ci diano affetto ed attenzioni quando abbiamo bisogno d’amore.
Quante volte però, ci siamo fermati a guardarle negli occhi e dire “grazie”?
Troppe poche volte, purtroppo!
La gratitudine è uno dei sentimenti, più elevati e più liberatori che un essere umano possa provare e manifestare.
Essere grati significa, aprire il nostro cuore, guardare dentro la nostra anima e provare un’immenso senso di pace, benessere e completezza.
Un’ equilibrio emozionale che ci spinge naturalmente a provare riconoscenza per l’immensità che regna fuori e dentro di noi.
Grazie madre terra, padre celeste, sorella luna , grazie fratelli e sorelle che mi avete accompagnato durante il mio cammino.
Provate gratitudine, anche nei confronti delle persone che hanno minacciato la serenità del vostro cammino, perché con la loro interferenza, vi hanno permesso di recuperare dentro di voi delle risorse che non pensavate di avere: la forza e il coraggio per superare ogni ostacolo ed andare avanti.
Un grazie speciale dovete rivolgerlo anche a voi stessi, perché nonostante tutto, siete ancora qui, più o meno entusiasti, ma non avete mollato, vi siete aggrappati alla vita.
Quando presi dallo sconforto, cercate disperatamente un motivo per vivere, guardate dentro e fuori di voi e cominciate a dire “grazie vita”!
Gratitudine è fusione con il mondo in un amore universale, che apre le sue braccia al cielo per accogliore tutto il suo splendore ed essere luce per la terra.
Siate anche voi luce per i vostri fratelli e sorelle, una fiaccola sempre accesa retta dall’umiltà di un grazie eterno per una vita che non avrà mai fine, in uno scambio d’amore come un battito d’ali, noi uniti in un battito di cuori.
Grazie amici!